Dal 21 aprile 2018 il Regolamento UE 2016/425 sui Dispositivi di Protezione Individuale, che è andata ad abrogare la Direttiva 89/686/CEE del 21/12/1989, è il punto di riferimento in tema di otoprotettori. Quali le differenze rispetto alla precedente direttiva? La novità sostanziale consiste nel cambio di categoria di rischio: le protezioni acustiche sono passate infatti dalla Categoria II alla Categoria III (la stessa di respiratori e prodotti anticaduta); ciò significa che il rumore è stato ed è considerato come causa di danni irreversibili per la salute.
Proprio per prevenire e contrastare questi danni, la normativa evidenzia l’importanza dei fit test individuali, grazie ai quali è possibile misurare l’attenuazione effettiva del rumore a dispositivo indossato per ogni singolo lavoratore. Sempre utile per andare a correggere la differenza tra l’attenuazione del suono rilevata in laboratorio e quella effettiva registrata sul luogo di lavoro, questa procedura risulta indispensabile quando gli inserti auricolari vengono utilizzati in ambienti molto rumorosi.
Infine, il nuovo regolamento (valido in ogni Stato membro dell’UE) va a disciplinare i requisiti per la progettazione e la fabbricazione dei DPI che possono essere messi a disposizione sul mercato, al fine di garantire la protezione della salute e della sicurezza degli utilizzatori. A tutela dei lavoratori, infatti, la normativa stabilisce che il DPI deve essere certificato CE da un ente notificato e il produttore deve essere dotato di un Sistema Qualità certificato CE che garantisca la costanza qualitativa del prodotto.